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Candele

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Quando una candela viene accesa libera nell’ambiente le sostanze prodotte durante la combustione. 

L’IFRA (International Fragrance Association) non è un ente certificatore ma l’associazione di categoria che raggruppa le aziende profumiere. Tra le sue principali attività c’è la stesura di protocolli molto stringenti riguardo la sicurezza delle fragranze, tutte le aziende sue associate debbono rispettare tali protocolli pena l’esclusione. Si può ragionevolmente sostenere che tutte le fragranze usate dai produttori europei di candele siano conformi alle linee guida dettate da IFRA. Nessun produttore di candele può avere una certificazione rilasciata da IFRA ma eventualmente un’autocertificazione del proprio profumiere che dichiara di seguire le linee guida dettate da IFRA.

REACH è l’acronimo di Registration, Evalutation, Authorization of Chemicals, ovvero registrazione, valutazione e autorizzazione delle sostanze chimiche. Il Regolamento REACH è entrato in vigore il 1 giugno 2007 e ha l’obiettivo di razionalizzare e armonizzare il precedente quadro legislativo in materia di sostanze chimiche dell'Unione europea. In accordo al regolamento ogni sostanza chimica prodotta o importata nell’Unione Europea, deve essere registrata. Le candele sono state considerate dei “preparati” e in quanto tali sono soggette pienamente al regolamento
Il REACH in sostanza è legge alla quale tutti i produttori e/o importatori di candele si devono adeguare pena il divieto di commercializzare i prodotti contenenti sostanze non registrate. 

Il RAL è un marchio di qualità per le candele e può dare origine a certificazione. Ha avuto in passato notevoli meriti in quanto primo marchio a certificare una candela fatta con materie prime che rispettino determinati standard.
Ad oggi risulta superato il concetto di qualità riferito unicamente alle materie prime senza considerare la combustione. Le specifiche RAL non considerano inoltre alcuni dei nuovi materiali introdotti recentemente nella produzione delle candele.

L’utilizzo di materie prime di qualità, anche certificate secondo le specifiche tecniche di riferimento, non escludono possibili difetti della candela, come avviene ad esempio quando a seguito di un difetto costruttivo, la candela presenta doppie fiamme durante il funzionamento, creando quindi un potenziale pericolo d’incendio. Oltre alla bontà dei materiali è quindi indispensabile una buona tecnica costruttiva e l’attento controllo da parte del produttore nella fase di produzione a garanzia e tutela del consumatore.

UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) ha recentemente pubblicato 3 norme tecniche riguardanti i requisiti e i metodi di prova per la valutazione della sicurezza delle candele, con riferimento alla determinazione dell’indice di fuliggine, alla prevenzione degli incendi domestici e alla etichettatura ed informazione dei consumatori.
Sulla base di tali norme è possibile ottenere una certificazione di prodotto che tuteli l’utilizzatore finale garantendogli, attraverso enti di controllo indipendenti ed autonomi la corretta realizzazione della candela ed il rispetto delle normative tecniche emanate.